Restauro di sculture
OPERE IN PIETRA
La pietra è stata per molti anni, soprattutto per le opere moderne, il materiale prediletto dagli artisti. Oggi è usata di meno, ma a maggior ragione è necessario avere cura delle opere in pietra di una collezione.
Il più richiesto è un intervento di ristabilimento della coesione, mediante impregnazione per mezzo di pennelli, siringhe e pipette, che si effettua a seguito della pulitura.
Frequenti sono anche gli interventi di stuccatura, micro-stuccatura e presentazione estetica adatta a fratturazioni o mancanze profonde fino a 3 cm. Questo intervento è adatto sia a opere di pietra situate in ambienti interni, sia a quelle in ambienti esterni.
Quando le fratture sono di entità maggiore si passa direttamente operazioni di integrazione delle parti mancanti: queste volgono al fine di restituire unità di lettura all’opera o anche di ricostituire le parti mancanti architettoniche, strutturali o decorative che sono fondamentali per la sua conservazione. Per questi interventi si rispetta l’originale materiale dell’opera conservandone l’aspetto formale e superficiale.
A questo si possono aggiungere leggeri interventi di revisione del colore della pietra per integrare le parti mancanti e omologarne l’aspetto.
Anche per le opere in pietra si possono attuare operazioni volte alla protezione dell’opera stessa applicando rivestimenti antigraffio o impermealizzanti per le opere esposte all’aperto.
OPERE IN METALLO
Per le opere in metallo bisogna prestare attenzione ad alcuni interventi preliminari che sono relativi alla loro collocazione. Ad esempio, se per restaurare l’opera è necessario uno smontaggio l’imballaggio ed eventualmente la realizzazione di un supporto provvisorio, per proteggere l’opera durante il trasporto dalla sua locazione originaria al laboratorio di restauro.
Inoltre è necessario conoscere bene la composizione chimica del metallo prima di apportare degli interventi volti al restauro. Il degrado è riconoscibile ad un primo sguardo – normalmente i metalli cambiano colore – ma solo un’analisi approfondita consente il giusto trattamento da eseguire.
Anche per le opere in metallo è possibile eseguire un intervento di pulitura meccanica preliminare mediante pennelli, spazzolini, fibre di vetro e altri strumenti atti a prelevare ed eliminare la patina superiore su cui è possibile la presenza di prodotti di corrosione o depositi superficiali.
In altri casi invece è necessario l’intervento di una pulitura chimica: qui si effettua una pulitura che dipende dallo stato di degrado dell’opera o dalle patine di ossidazione. Il primo livello è una pulitura chimica con tamponi su oggetti fusi o laminati che presentano depositi superficiali. Se i depositi persistono e ricoprono omogeneamente un’importante parte dell’opera, si procede dunque con la pulitura chimica ad immersione. Un ulteriore passaggio è la pulitura con resine scambiatrici di ioni, per i depositi tenaci e sottili.
Dopo la pulitura è possibile attuare interventi di ricomposizione delle zone interamente danneggiate e mancanti mediante adesivi epossidici, ovvero colle a caldo che lavorano sulle superfici metalliche.
Importante per le opere metalliche, una volta effettuata la pulitura e l’eventuale ricomposizione, prevenire i nuovi eventuali danni. A questo sono volte operazioni quali applicazioni o bagni del manufatto in prodotti specializzati all’inibizione e stabilizzazione di processi ossidativi e corrosivi.
Infine si può effettuare una ripatinatura dell’opera così da riportarla alla sua originale forma estetica.
OPERE IN CERAMICA
Gli interventi di restauro su opere in ceramica abbracciano una larga serie di reperti o di intere pavimentazioni o tavole decorative. Infatti in questa categoria rientrano tutte le tipologie di materiale ceramico: opere in argilla, terracotta, porcellana e maioliche.
A seconda dello stato dell’opera si possono eseguire interventi di pulizia, consolidamento, assemblaggio, integrazione formale, parziale ripristino cromatico (sottotono) o totale. Per questi manufatti è possibile anche attuare una datazione con il metodo della termoluminescenza: una particolare tecnica impiegata per la datazione dei beni culturali che abbiano subito un riscaldamento prolungato a temperature molto elevate.
ARTE CONTEMPORANEA
Il restauro d’arte contemporanea è un campo ancora in continua sperimentazione. I materiali utilizzati per realizzare le opere d’ arte sono vari ed eterogenei: organici, sintetici, di recupero o realizzati dall’artista stesso. Spesso vengono utilizzati nuovi media come video, fotografie o strumenti di elaborazione digitale, senza escludere le performance. Questa varietà porta gli studiosi di restauro ad essere pronti a un ampio range d’interventi, in particolare per le opere d’arte realizzate negli ultimi 50 anni. Un altro aspetto dell’arte contemporanea da non sottovalutare è l’importanza che l’opera attribuisce al messaggio, ponendo in secondo piano la durevolezza della composizione materica (o “la conservazione della parte materica”). Anche per l’arte contemporanea si possono attuare dei semplici interventi di pulitura laser che si adattano a tutte le superfici.
Il lavoro viene comunque condotto nello spirito di preservare l’opera nel tempo, su due fronti: quello della conservazione materica e quello della conservazione del significato.