La corretta prevenzione delle opere
La conservazione preventiva
Keep art forever è un’attività nata dalla volontà di portare la conservazione preventiva dell’arte nelle case dei collezionisti.
Il codice dei Beni Culturali del 2008 cita: “Per prevenzione si intende il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto”. In particolare, la conservazione preventiva è l’insieme dei comportamenti e delle precauzioni tecniche che vengono messe in atto con continuità. Queste sono volte a prevenire l’insorgere di danni ed a rallentare il degrado eliminando le cause principali o riducendole alla minima intensità.
Ricerca e multidisciplinarietà
Da qualche decennio la conservazione preventiva interessa fortemente la ricerca, ed il materiale bibliografico prodotto è sempre in aggiornamento per la proposta di soluzioni quanto più mirate e corrette. La multidisciplinarietà è pertanto essenziale per la comprensione ed il controllo di quei parametri (temperatura, umidità relativa, inquinamento, radiazione luminosa etc.) che influenzano i fenomeni naturali che interagiscono con i manufatti.
Keep art forever è un nome e una promessa di valore, volta a diffondere la consapevolezza che l’arte può e deve essere custodita e mantenuta nella sua migliore condizione.
Le variabili del sistema
Conservazione significa creare attorno all’opera, le più adeguate e stabili condizioni microclimatiche. Lo studio e la raccolta dei dati relativi alla qualità dell’aria e del microclima variano di caso in caso. Ciò significa che è necessario considerare almeno tre elementi principali: la collezione, le condizioni indoor e i fruitori. Ognuno di questi fattori partecipa all’aggiunta di variabili che contribuiscono alla complessità del sistema.
L’unicità delle collezioni
Le collezioni per loro natura sono costituite da materiali unici, ciascuno dei quali vive al meglio in specifiche condizioni ideali che possono essere conflittuali con l’ambiente in cui sono esposti. Fenomeni fisici, chimici e biologici, interagiscono diversamente con i materiali e stagionalmente influiscono sul microclima.
Il contesto abitativo
Inoltre, va considerato che l’ambiente delle opere è spesso quello abitativo delle persone che a loro volta contribuiscono alla modificazione del clima indoor. Pochi sono infatti consapevoli di trascinare polveri ed inquinamenti dall’esterno e di apportare energia termica e vapore acqueo nei modi più disparati. La fruizione dell’arte però non deve essere considerata un limite. Piuttosto, la consapevolezza di tale problema è il vero scopo della ricerca verso il giusto bilanciamento di tutte queste variabili. Individuare il miglior equilibrio tra le opere e il loro contesto, è la chiave per il prolungamento delle stesse.
Il caso della Volta della Basilica d’Assisi
Nella storia ci sono innumerevoli esempi di modificazioni di opere importanti causate dall’interazione con l’ambiente: uno dei più eclatanti è sicuramente quello della volta della Basilica Superiore di Assisi, le cui campiture di colore blu si sono modificate assumendo una colorazione verde. Questo è successo perché il pigmento utilizzato per dipingere, azzurrite in quel caso, interagendo con l’alto tenore di anidride carbonica unito all’alta umidità relativa, ha trasformato il pigmento azzurro nella verde malachite.
Il caso dei pigmenti di Van Gogh
Ma senza andare troppo lontano nel tempo, anche all’interno di alcuni quadri di Van Gogh ci sono state delle reazioni di ossido-riduzione di alcuni pigmenti, che son passati dal giallo cromo al veridian green.
Tutto ciò è dovuto non solo al naturale invecchiamento delle opere d’arte per l’effetto della polimerizzazione ed ossidazione dei materiali, ma anche a quei processi che vengono accelerati dagli scambi atmosferici con l’ambiente circostante.
L’inquinamento outdoor
Temperatura, umidità relativa, tenore di anidride carbonica e particolato atmosferico, sono solo alcuni dei parametri che influiscono sulle collezioni. Le variazioni climatiche infatti, possono riguardare non solo la salute dell’uomo e del nostro pianeta, ma anche la salute del patrimonio artistico mondiale. Si provi a pensare l’acido solforico presente nelle piogge, danneggia le opere in carbonato di calcio esposte all’atmosfera, per via di una reazione chimica che li trasforma in gesso, un materiale parzialmente solubile e suscettibile ad alterazioni.
L’inquinamento indoor: l’anidride solforosa
Ma tutto ciò che si trova all’esterno, entra anche nelle case: Per esempio, l’anidride solforosa nell’aria può danneggiare i beni librari che diventano più fragili, può portare alla polverizzazione dei materiali proteici quali lana o seta, oltre che alla corrosione dei metalli mediante meccanismi elettrochimici.
L’inquinamento indoor: l’ozono
Un’altra condizione di deterioramento all’interno delle mura sono le collezioni negli uffici. Infatti, le apparecchiature che funzionano a tecnologia laser, quali stampanti e fax, possono creare effetti fotochimici che producono ozono, molecola altamente reattiva e corrosiva. Fortunatamente i livelli di O3 in ambienti indoor tendono a decadere velocemente in assenza di una fonte di mantenimento. Il tempo di dimezzamento dell’ozono è infatti di 30 minuti. Ciò non toglie che la sua persistenza attacca e infragilisce le gomme, i tessuti, la pelle ed i pigmenti naturali, in quanto con l’ossidazione le molecole vengono letteralmente spezzate ed il materiale modificato.
L’inquinamento indoor: i composti volatili organici
Un altro problema è la presenza di VOCs (volatile organic compunds), una grande famiglia di sostanze tra le quali prevalgono gli alcani, i cicloalcani, gli idrocarburi aromatici e clorurati e le aldeidi. Tra queste la più importante dal punto di vista tossicologico e mutagenico è la formaldeide, inserita dallo IARC (International Agency for Research on Cancer) tra i cancerogeni sospetti per l’uomo. Fonte di VOCs sono anche i deodoranti, i tarmicidi, i prodotti per la pulizia e le cere per i pavimenti. Pertanto, adottare il giusto comportamento ed avere un occhio di riguardo per i prodotti da utilizzare, può contribuire a rallentare i processi di degrado dei materiali.
Perché è importante conoscere l’ambiente
È essenziale conoscere e sapere quanto l’ambiente giochi un ruolo fondamentale per la cura delle nostre collezioni. Tale influenza non è visibile nell’immediato, ma possiamo controllarla prevenendo e rallentando il processo di invecchiamento. Un’adeguata attenzione ai parametri indoor aiuta a stabilire se il materiale a cui teniamo particolarmente, stia vivendo in un ambiente sano o meno.
La corretta prevenzione
La cura delle collezioni, si deve basare su un’idonea politica di prevenzione (M.BB.CC. 2001) ed assicurare: adeguate condizioni ambientali, costante ed efficace manutenzione dei locali, specifiche misure di protezione dei rischi, una regolare ed aggiornata verifica degli standard di conservazione, tempestivi interventi per l’integrità delle opere.
Il servizio di prevenzione con ArtesicurA
Tramite ArtesicurA proponiamo un servizio di assistenza specialistica da remoto. Questo prevede la somministrazione di un questionario preliminare circa le condizioni attuali delle opere d’arte, una successiva consulenza tecnica in videochiamata per la completezza della raccolta dati e la redazione di un report finale sviluppato ad hoc per il collezionista.
La raccolta dati
Nel questionario verranno posti quesiti generici per una preliminare analisi del sistema attorno alla collezione. Verrà richiesta la zona di abitazione per l’acquisizione degli inquinanti della città. Tali dati saranno necessari per la valutazione dell’interazione di questi con la tipologia dell’oggetto in esame, attraverso l’uso di banche dati aggiornate di monitoraggio ambientale esterno. Verranno esaminate le minacce chiave: quali l’umidità relativa, la temperatura, e la luce. In quanto, la persistenza di valori di temperatura e umidità relativa diverse da quelli che rientrano nell’intervallo di benessere per l’opera, produce danni sul lungo periodo.
Il report
Infine, verrà stimata la convivenza di diversi materiali con il fine di proporre le condizioni più idonee del sistema che garantiscano un equilibrio sostenibile per ogni oggetto. Qualora si dovessero rilevare delle criticità, queste verranno segnalate.
Le condizioni termoigrometriche, la qualità dell’aria delineano le condizioni di benessere delle opere d’arte. Pertanto, il nostro obiettivo sarà quello di fornire un’adeguata consapevolezza sulla cura scientifica dei materiali artistici.